L'Ecomuseo a Sapeur
L’Ecomuseo delle Erbe Palustri sarà a "Sapeur", la vetrina delle eccellenze alimentari, artigianali, del paesaggio e dell’ospitalità rurale alla Fiera di Forlì.
“Sapeur”, una fiera dedicata ai così detti prodotti di “nicchia”, è partita in forma sperimentale nel gennaio 2004 col fermo intento di offrire una grande vetrina ai “panieri delle tipicità enogastronomiche e artigianali” provenienti dalle varie province d’Italia.
Dopo il successo delle passate edizioni, l’Ecomuseo riconferma il proprio impegno ad allestire e dare vita al Padiglione della Cultura Romagnola, una grande borgata che lavora e offre in assoluta autenticità quanto rimane del meglio dell’artigianato etnico della terra ospite.
Le rudimentali tecniche, dal sapore arcaico, si pregiano di utilizzare materie prime provenienti da vegetazioni spontanee locali e di seguire cicli produttivi considerati, attualmente, buone pratiche sostenibili e perfette tecnologie appropriate.
Tale padiglione animato, proporrà la ricostruzione ambientale della corte rurale, del vecchio mercato, della cucina, della cantina e della bottega dei terracottai, dei mosaicisti, degli scultori e mestieranti del legno.
I visitatori troveranno funzionanti antichi telai, potranno tentare l’arte della torsione delle corde fatte con le sole mani, osservare la vasta gamma degli intrecci e decori del tessuto della pura tradizione romagnola, costruzione di sporte, impaglio del fiasco e l’impaglio delle vecchie sedie romagnole. Si vedranno ancora all’opera: l’arrotino, i cestai, le ricamatrici, i mestieri domestici del tagliere e della grama. La vecchia falegnameria che lavora il legno nostrano, offre l’opportunità di utilizzare un antico attrezzo detto “cavallo” e di provare la scortecciatura dei pali. Nella vecchia bottega della ceramica troveremo il torniante, che con la creta delle nostre colline realizza le antiche teglie di terra a fuoco per la cottura della piada; il laboratorio dei fischietti in terra cotta costruiti col fango del fiume, la ceramica faentina e l’antico mestiere del liutaio. Nella vecchia cucina troverete le paste eseguite al tagliere dalle ultime signore che detengono il bagaglio inalterato della conoscenza, portano dei nomi particolari, quali: giugeti misti di farina gialla e bianca cotti in brodo di fagioli o latte, ingâna prit o ingâna puret, anche conosciuti come orecchie di gatto ecc.
Il Padiglione ospiterà i pregiati vini delle terre del fiume Lamone con l’antico vitigno “E’ Burson” del “Consorzio il Bagnacavallo”.
Inoltre, per questa edizione, l’Ecomuseo organizzerà un convegno dal titolo ‘’OSPITALITA’ RURALE = Benessere per un territorio di eccellenze’’, ci sarà occasione di dare spazio alle tipicità del territorio, all’ospitalità d’eccellenza e ai richiami turistici particolari che propongano esperienze ed emozioni. L’Ecomuseo delle Erbe Palustri, infatti, affianca alle politiche didattiche rivolte al mondo della scuola e della famiglia, un progetto di valorizzazione del territorio che coinvolge tutte le terre bagnate dal fiume Lamone e rivolto ad un turismo sempre più interessato a saperi e sapori veri, radicati nella cultura della terra, utilizzando il linguaggio della “tipicità” e della “memoria”.
Il venerdì sarà dedicato alle scuole con le visite guidate e i laboratori.
Info: Ecomuseo delle Erbe Palustri
Via Ungaretti, 1 – 48012 Villanova di Bagnacavallo (RA)
Tel. 0545 47122 – Fax 0545 47950
Email: erbepalustri@comune.bagnacavallo.ra.it