LUGO E COTIGNOLA - Paesaggio seminaturale e naturale protetto della Centuriazione di Lugo e Cotignola
E' posto a tutela di uno degli aspettici paesaggistici più tipici e peculiari della porzione di Pianura Padana ricadente nella Romagna, la Centuriazione Romana, proteggedo alcuni elementi storici e naturalistici di valore. La centurazione organizzava il terreno agricolo secondo un reticolo ortogonale di strade, canali e appezzamenti agricoli destinati all'assegnazione a nuovi coloni. Il paesaggio comprende alcune centurie particolarmente ben conservate, un tratto del Canale dei Mulini ed una fascia fluviale che include le anse abbandonate del Fiume Santerno.
Il Paesaggio naturale e seminaturale protetto della Centuriazione in Provincia di Ravenna è posto a tutela di uno degli aspetti paesaggistici più tipici e peculiari della porzione di Pianura Padana ricadente nella Romagna, la Centuriazione romana, proteggendo alcuni elementi storici e naturalistici di valore. Il paesaggio comprende alcune centurie particolarmente ben conservate nel territorio lughese, un tratto del Canale dei Molini di Lugo ed una fascia fluviale che include le anse abbandonate del Fiume Santerno ed alcuni terreni agricoli da esse interclusi.
La proposta della Provincia di Ravenna, integrata in accordo con i Comuni di Lugo, Cotignola, Sant'Agata sul Santerno e Massa Lombarda prevede una superficie complessiva di 730 ettari in sede di istituzione, che potrà essere ulteriormente ampliata inserendo eventualmente ulteriori porzioni di territorio in Comune di Bagnara di Romagna e di Massa Lombarda.
Le finalità principali sono la tutela delle caratteristiche di insieme del paesaggio in particolare degli elementi della centuriazione, con recupero, ripristino e riqualificazione degli assetti paesaggistici, storici e culturali degradati e la valorizzazione delle specificità storiche, culturali e antropologiche legate all'agricoltura tradizionale con particolare riferimento alla storia del territorio della bassa pianura romagnola.
I primi obiettivi da perseguire sono la tutela e il ripristino del paesaggio della Centuriazione e la conservazione della biodiversità.
Lo strumento migliore in tal senso è recuperare la funzionalità e l’interconnessione degli ecosistemi naturali esistenti, liberandoli dall’isolamento e collegandoli a formare una rete continua sul territorio, detta, appunto, rete ecologica, impiegando come corridoi gli elementi tipici della centuriazione.
Corridoio ecologico primario da potenziare e riqualificare è la fascia di pertinenza del Canale Emiliano Romagnolo, oggi lasciata a prato, il suo ruolo può essere incrementato con la messa a dimora d’arbusti e alberi.
Un ganglio primario esistente, in altre parole un’area in grado di fornire habitat sufficiente al mantenimento di popolazioni stabili di specie d’interesse, è il podere Gagliardi. Corridoio ecologico esistente, è il Canale dei Mulini di Lugo, le cui sponde sono già interessate da lunghi filari alberati, che solo a piccoli tratti necessitano d’integrazioni e sistemazioni.
Il progetto intende fornire precise indicazioni per un tipo di gestione del territorio innovativo che ha come principale priorità la sostenibilità.
Gli obiettivi da perseguire mirano non solo al mantenimento degli ecosistemi ma, dove necessario, al loro ripristino e ricostituzione.
Gli interventi sono finalizzati alla sistemazione dell’intera area interessata, dalle fasce di margine dei centri urbani di Lugo, Barbiano, Villa San Martino, con le attinenti aree produttive, alle zone di campagna coltivate a seminativo, frutteti, e vigneti con fossi e strade appartenenti all’antica struttura centuriata; dai corsi d’acqua come il Canale dei Mulini di Lugo e il Canale Emiliano Romagnolo, alle infrastrutture esistenti e di prossima previsione; dalle aree di maggior valore dal punto di vista ambientale, come il Podere Gagliardi, alle aree più degradate.
Si considera il paesaggio, come “parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana e dalle reciproche interrelazioni”, in tutti i suoi aspetti, per valorizzare gli elementi esistenti di pregio e mitigare quelli negativi, per ricostituire gli elementi andati persi, creare aree di tutela naturalistica-ambientale, rilevanti dal punto di vista ecologico ma anche dal punto di vista turistico-didattico, e indirizzare le previste nuove zone urbanizzate, anche produttive, verso una qualità derivante da una visione d’insieme globale.
Si devono studiare le diverse funzioni nel territorio, di volta in volta, non prese singolarmente ma considerate nella globalità per una progettazione completa ed eco-compatibile.
L’area individuata per l’istituzione del Paesaggio Protetto della Centuriazione è una porzione di territorio ampia circa 730 ettari, racchiusa tra il Canale Emiliano-Romagnolo, il Canale dei Mulini di Lugo e la Via Rio Fantino, Via Celletta e Via Madonna della Salute.
Questo ambito è stato scelto nella zona forse più integra dal punto di vista ambientale, per la presenza della “Zona di tutela naturalistica” del Podere Gagliardi (art.3_25a, PTCP di Ravenna), della “Zona di particolare interesse paesaggistico-ambientale” (art.3_19, PTCP RA) del Canale dei Mulini, di alcuni elementi ben conservati dell’impianto storico della centuriazione (art.21_b-d PTCP Ra), e di alcuni segni caratteristici dell’ambiente rurale: piantata romagnola, siepi, filari, roccoli e maceri.
Il “Paesaggio Protetto” è un elemento strutturale del paesaggio, tanto naturale quanto trasformato dall’azione dell’uomo e merita una protezione speciale perché esempio di relazione armoniosa tra uomo e natura e/o beni di speciale valore estetico e culturale.
Esempio di perfetta convivenza tra centuriazione e rete ecologica, lo si può considerare come una sorta di “Parco”, in cui oltre alla conservazione e alla difesa degli elementi storici-culturali e paesaggistici esistenti, come strade, fossi, siepi, boschetti residui e coltivazioni di vite maritata, s’interviene per l’incentivazione e la sviluppo degli stessi ricostruendo il paesaggio rurale tradizionale con le piantate a testimonianza dell’antico “Arbustum gallicum”, le siepi perimetrali e la vegetazione ripariale lungo i fossi, in particolare lungo lo scolo Tratturo dove si pensa di realizzare anche una carraia ad uso ciclo-turistico, per ricreare l’antico cardine romano.
Le opere di rinaturazione devono essere realizzate esclusivamente con l’utilizzo di specie vegetali autoctone per la tutela delle specie animali presenti e le attività agricole devono essere condotte secondo i principi della sostenibilità ambientale e del biologico.
L’organizzazione e l’incentivazione della fruizione turistica compatibile, ricreativa e didatticaculturale del territorio e delle sue risorse, nonché la riqualificazione ambientale, deve essere promossa attraverso premi e incentivi agli agricoltori, ma anche con un’oculata opera di sensibilizzazione che possa iniziare ad evolvere le vecchie impostazioni culturali e fare capire l’importanza che può avere il cosiddetto “Terziario verde” per la loro crescita sociale ma anche economica.
Gli obiettivi perseguibili sono: storico-paesaggistici, grazie alla tutela delle tracce della centuriazione; naturalistici, attraverso il recupero di aree caratterizzate da elevata biodiversità delle specie agricole e zootecniche; ecologici, tamponando gli impatti antropici, come le fonti di inquinamento; ed economici, migliorando la qualità dei prodotti e creando fonti di reddito alternativo grazie alla diversificazione delle attività.
Un sistema di percorsi è stato studiato per mettere in comunicazione il “Parco” con le tre aree di pregio e i centri urbani.
Siepi, filari e vegetazione lungo i fossi ne valorizzano il tracciato sempre seguendo gli elementi del paesaggio storico: il reticolo della centuriazione romana oppure le antiche tracce fluviali dove i cardi e i decumani sono scomparsi a causa delle esondazioni fluviali (dossi di pianura).
Accanto a questi elementi lineari di progetto sono individuati gli elementi areali da conservare: boschetti marginali, giardini e parchi delle ville e delle case padronali, piantata romagnola, maceri e chiari; e gli elementi areali da valorizzare: ecosistemi fluviali, aree golenali, fasce di rispetto Canale Emiliano Romagnolo, ex cave e aree intercluse o ipostradali.